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ISO

Formato contenitore
Scheda tecnica
Nome completo: 
Immagine di volume ISO9660
Estensioni: 
.iso
Magic number: 
CD001 (dal 32768°, 34817° o 36865° byte)
Tipo MIME: 
application/x-iso9660-image
Sviluppato da: 
International Organization for Standardization
Tipologia di standard
de iure
Proprietario libero
Livello 1
retrocompatibile
binario
Revisione: 
6.3.5 (2018)
Riferimenti: 
  • ECMA-119, 3rd Ed. (2017)
  • ISO/IEC 13490-1:1995, [...]: General
  • ISO/IEC 13490-2:1995, [...]: Volume & file
  • structure
  • ECMA-168, 2nd ed., 1994
  • Famiglia di standard 13346 della ISO/IEC
  • ECMA-167, Universal Disk Format (UDF), 3rd
  • ed., 1997
Conservazione: 
ma dipende dal contenuto della busta ISO9660
Categoria lettura: 
Specifico
Raccomandazioni lettura: 
Fortemente raccomandato in ambito ICT
Categoria scrittura: 
Specifico
Raccomandazioni scrittura: 
Raccomandato in ambito ICT per immagini normali e forensi di dispositivi di storage a blocchi

Questo standard descrive prevalentemente due oggetti che possono a livello logico contenersi l'una nell'altra: 

  • un contenitore generico per la memorizzazione "byte per byte" di un'evidenza informatica costituente il volume di un dispositivo di storage a blocchi (tipicamente ad accesso casuale); 
  • un filesystem (cfr. §1.1.2), la cui specifica è codificata nello standard deprecato ISO 9660; 

Lo standard ISO 9660, obsoleto, è stato sostituito, sia come storage che come filesystem virtuale, da altri due standard: l'ISO 13490, che è prevalentemente un suo aggiornamento; l'ISO 13346, denominato Universal Disk Format (UDF), che introduce invece contenitore e filesystem nuovi. In passato, diverse estensioni furono introdotte -come standard de facto però- da alcune organizzazioni: le Apple ISO9660 Extensions (per il filesystem proprietario HFS+), l'IEEE P1282 ("Rock Ridge"), il Microsoft® "Joilet", l'IBM "El Torito". Come filesystem invece, l'is09660 (che continua a dare il nome al formato di file) e le sue estensioni furono originariamente impiegati per i dischi ottici di tipo CD, DVD e BluRay (BD) - nelle versioni "ROM" a sola-lettura o meno. Il formato, rappresentato in un unico file è stato utilizzato per distribuire immagini trasportabili di tali dischi, allo scopo di masterizzarli in un secondo momento. In una terza fase temporale, si è consolidato come standard de facto per conservare immagini "pseudoforensi" di versioni installabili o preinstallate di alcuni software, simulandone la distribuzione nell'obsoleto supporto informatico basato su disco.