LATEX
LATEX è la specializzazione più comunemente più usata del linguaggio di impaginazione testi denominato TEX, inventato nel 1979 da Donald Knuth. La versione attualmente in uso è la 2ε (denominata LATEX2ε). In realtà, l’albero “glottologico” del TEX comprende dialetti derivati direttamente dal linguaggio-madre TEX, così come dal LATEX stesso, come ad esempio AMS-LATEX.
Come suggerisce il nome stesso, LATEX è particolarmente efficace per la produzione di pubblicazioni tecnico-scientifiche pronte per la stampa e conformi a norme redazionali e tipografiche professionali. Ciò che ne ha determinato particolare diffusione nella comunità scientifica internazionale (nonostante la sua obsolescenza rispetto sia a linguaggi per ipertesti più evoluti come l’XML e a formati di documenti impaginati “WYSIWYG”, che permettono una visualizzazione diretta dei contenuti) sta, in prima istanza, nella capacità –innata nel TEX e contemporaneamente potenziata e semplificata nel LATEX– di descrivere complesse formule matematiche, la cui tipografia è rigorosamente rappresentata con leggibilità superiore ad applicativi di videoscrittura da “ufficio”. Il linguaggio, di per sé, si limita a descrivere la distribuzione di testi e ipertesti (immagini, tabelle, formule/equazioni, bibliografia, note, così come i loro riferimenti) all’interno del documento, contornati da tag che si riferiscono a template esterni contenenti le regole stilistiche e tipografiche da rispettare (come ad esempio le fonti, cfr. §2.8). Il documento LATEX è, in questo senso, analogo al codice sorgente di un linguaggio di programmazione o scripting (cfr. § 2.15): ha bisogno di essere compilato per produrre un documento informatico consultabile e completamente impaginato, che si raccomanda sia prodotto sempre nel formato PDF o comunque –ove ciò non sia possibile– in uno dei formati raccomandati in questo paragrafo per la produzione di documenti impaginati.
È attualmente in sviluppo una revisione maggiore delle specifiche, denominata LATEX3, che modifica diversi aspetti (sia dal punto di vista lessicale che grafico), allo scopo di attualizzare questo linguaggio e integrarlo con le tecnologie allo stato dell’arte nel campo della tipografia, dell’editoria e della multimedialità che, semplicemente, non esistevano negli anni ’80 e la cui integrazione nel TEX e nei dialetti derivati è solo parzialmente avvenuta, non senza numerose difficoltà tecniche.